Le norme per la Zona Rossa, vietando gli spostamenti e limitando fortemente gli incontri con le chiusure oltre che delle scuole anche di diverse attività commerciali, di fatto hanno come “concessione” le celebrazioni in chiesa, con l’invito ad una particolare attenzione soprattutto al numero dei posti, al distanziamento, alle indicazioni già date per la tutela. In questo momento ci è chiesto di essere più rigidi e responsabilmente rispettosi. Lo Stato infatti vede questo come “eccezione” fatta alla Chiesa, rispetto ad esempio alle istanze di confronto presentate dai teatri o spettacoli ed eventi che restano proibiti mettendo in crisi un settore vasto.

Con “celebrazioni” si intende non la Messa, ma anche celebrazioni penitenziali o della parola o altri momenti di preghiera come la Via Crucis (che però può essere fatta solo in Chiesa), però con il criterio dell’essenzialità e della sobrietà.

In modo particolare, nella situazione attuale, entrando in zona rossa, non sono possibili incontri, preghiere, confessioni, Messe “di gruppo” o specifiche iniziative per bambini, ragazzi, adolescenti. Diverso è il caso della “Messa della comunità”, di orario, con una attenzione ai ragazzi che ci sono perché è la famiglia che vi partecipa (cioè non basta la giustificazione un generico invito “anche” ai genitori). Il principio delle norme è che non ci sia alcun tipo di convocazione o aggregazione di ragazzi, ancor più se a gruppi, visto il delicato momento che li vede in modo preoccupante coinvolti dal e nel contagio. Se ci sono perché vengono con i familiari ad una celebrazione “ordinaria” è diverso.

Per la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale verranno date prossimamente indicazioni specifiche, valutando l’evolversi della situazione e il mutare delle normative